Chi c’è dietro G-ancho ibérico? Intervista ad Andrea Ciociola

andrea ciociola

Di cosa parla il tuo blog G-ancho ibérico? Come mai hai scelto questo tema e questo nome?

«Il mio blog si occupa prevalentemente di politica spagnola e di trasporti. Ho scelto questo tema perché in Tobagi ci hanno chiesto di aprire un blog e ho scelto qualcosa che mi appassionasse e che avessi vissuto da vicino. Ho scelto il nome mentre ero in tram e stavo ragionando su quale potesse essere un aspetto specifico della politica spagnola. Da lì mi è venuto il paragone con lo scartamento ferroviario spagnolo che è diverso rispetto a quello italiano. Il tutto si è tradotto in un gioco di parole.»

Il post che ti piace di più? E perché?

«Il secondo articolo che ho scritto sui risultati delle elezioni spagnole. Mi è piaciuto perché è stato interessante scriverlo. C’erano molte cose da dire. Uno scenario abbastanza complesso. Poi c’è stata la soddisfazione di anticipare il titolo del Corriere del giorno dopo. È stata una sfida, l’ho presentato anche a un premio.»

Hai altri interessi oltre a ciò di cui parli nel blog?

«Parecchi, tanto da risultare dispersivi. Ad esempio tutta una serie di curiosità tecniche sulla produzione video. Oppure altre cose un po’ nerd tipo strani gruppi musicali che non conosce nessuno. O le serie tv che sono la mia più grande passione. Su The Wire ho scritto la mia tesi magistrale.»

Perché vuoi fare il giornalista?

«In realtà non sono ancora sicuro di voler fare il giornalista. È una scelta a cui sto prendendo le misure. Il mio modo di guardarmi intorno sugli argomenti più disparati e il tentativo di metterli insieme finora si è avvicinato più al lavoro di giornalista rispetto ad altri. Avvicinarmi al giornalismo è una stata una presa di consapevolezza. Passo molto tempo a leggere e scoprire cose: è giunto il momento di cominciare a raccontarne qualcuna»

Come ti vedi tra 5 anni?

«Forse in Spagna. Potrei tornare a Barcellona, ma vorrei provare l’esperienza di vivere a Madrid. Oppure in movimento tra l’Italia e la Spagna. In realtà non so bene come mi vedo, però mi piace parlare di esteri e di politica. Mi piacerebbe lavorare per un giornale spagnolo e pubblicare per qualche rivista italiana»

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